Da Ugo, il nostro reporter ufficiale!
Stavolta non c’erano “nobili” scopi di solidarieta’, stavolta quello che ci ha riunito e’ stata la voglia di divertirsi insieme, e cavolo di divertimento ce n’e’ stato tanto. Nei giorni 13-14 settembre siamo ritornati a Modena per il secondo Raduno del VC Modena (collegato alla festa del lambrusco). Ci ritroviamo a pranzo del sabato per un contatto pre-raduno, c’era infatti da salutare i nostro “gemelli” prima di dare il via al programma ufficiale. Partiamo da Montemurlo alle 9.00 circa con la benedizione del Presidente che viene ad augurarci buon viaggio e che con gli occhi ci fa capire benissimo che vorrebbe tanto tanto partire insieme a noi. Guardando le vespe cariche di bagagli si ritrova addirittura a raccontarci che ha appena comprato un sacco a pelo, per poter vivere almeno un po’ la sensazione del viaggiare da nomade.
Insomma si parte. Un bel gruppetto compatto e allegro, percorriamo con calma e tranquillità le curve toscoemiliane. Ci si rende presto conto però che arriveremo in ritardo ma il viaggio prosegue comunque in maniera rilassata, ci perdiamo ma poi ci ritroviamo, ci fermiamo piu’ volte ma l’umore e’ buono. Alla fine, a 15 km dalla meta ci arrendiamo e gli amici di Modena vengono finalmente a recuperarci. Un’oretta di ritardo, vabbe’, nulla di grave! 🙂
A tavola si comincia subito a fare baldoria e si ricrea un bel feeling. Poi comincia il raduno vero e proprio. Il programma prevede la visita al museo Ferrari di Modena nel cui piazzale si raccolgono le iscrizioni, il museo in verita’ e’ carino ma niente di piu’, molta forma e poca sostanza, una trentina di auto d’epoca (belle) e un po’ di pubblicita’. Io personalmente approfitto di una piccola pausa per visitare il centro storico di Modena che vale davvero la pena di una passeggiata, seppure un po’ di corsa.
Poi trasferimento a Sorbara, alla Villa Tusini, una cascina con un bel parco che viene talvolta utilizzata per iniziative varie. C’e’ anche una piscina che fa molto atmosfera da “party in giardino” e che qualcuno utilizza anche per fare qualche tuffo.
L’intrattenimento offerto presso questa villa e’ stato straordinario. C’era una cucina da campo che sfornava di continuo gnocchi fritti e tigelle e via via vassoi di mortadella “favola” e ciccioli e cosi’ per ALCUNE ORE, intanto al bar musica a tutta birra e birra a tutto volume e chi balla chi mangia chi beve e chi fa tutte queste cose. Quando la festa ha un attimo di rilassatezza ecco spuntare due salami da un metro e mezzo ciascuno e giu’ fette a volonta’. Questo a bordo piscina e di fronte ad un bel parco, il parco che ha poi accolto le tende degli intrepidi campeggiatori. La confusione e’ andata avanti per circa tre ore e per i nostri amici modenesi questo nel programma del raduno compariva alla voce “aperitivo”.
Pensate all’impegno organizzativo e alla voglia di essere ospitali che anima questi vespisti emiliani. Roba da pazzi!! C’era davvero grande allegria. Una autentica chicca e’ stato l’annuncio che il loro presidente (il buon Ciube) ha fatto verso le 21.30, diceva piu’ o meno cosi’ : “ragazzi fra poco andiamo a cena quindi riempite i bicchieri che facciamo un ultimo brindisi”. Tanto avevamo bevuto poco! E poi prima di guidare la cosa migliore e’ farsi un bel bicchierino, comunque mentre noi commentavamo ridendo hanno tirato fuori tre bottiglione di un lambrusco rose’ che sono state stappate quasi all’unisono (ah l’allenamento porta sempre a buoni risultati) che sono finite in poco tempo.
Poi trasferta in vespa alla festa del lambrusco (meno male che si trattava solo di un km circa) dove abbiamo cenato con……….. gnocco fritto!! per fortuna c’era anche un assaggio di primi (tra i quali ricordiamo il buonissimo risotto al lambrusco) e abbiamo fatto un po’ di baccano, giusto per tirare tardi e farsi un altro bicchierino. Per fortuna le tende (o l’albergo) erano vicine e nonostante l’umidita’ straordinaria abbiamo dormito senza difficolta’, forse aiutati dall’alcool?
La serata e’ finita molto tardi ma la mattina (domenica, giorno del raduno vero e proprio) e’ cominciata presto, io da buon anziano ero in giro molto presto e gia’ alle otto ho incontrato diversi modenesi che si ritrovavano per cominciare ad affettare panini per le colazioni che avrebbero offerto ai radunisti, a questo punto non si poteva piu’ restare a letto e cosi’ la mia vespa ha dato la sveglia ai dormiglioni nelle tende. Raccogliamo tutto e carichiamo ancora le vespe. Nella piazzetta di Sorbara arrivano subito molte persone e il raduno si rivela un successo, e’ una bella notizia perche’ questi modenesi se lo meritano!! In omaggio con l’iscrizione c’era una bottiglia di vino (e ti pareva) e un magnete ricordo e in attesa della partenza si poteva farsi un panino con la mortadella. Poi il giro turistico nei dintorni e si sa che i paesaggi di queste zone sono troppo regolari per scatenare ammirazione da parte di chi viene dalla Toscana ma il giro e’ stato comunque divertente ed e’ terminato in una cantina. Ricco e raffinato aperitivo, con degustazione di piu’ vini e dulcis in fundo una specialita’ locale chiamata “i sughi”, una sorta di budino d’uva molto curioso.
Ritorno quindi alla festa del lambrusco, dove era previsto il buon pranzo (e… il buon vino).
Consumato il pasto e cantato a squarciagola gli ultimi canti e brindisini, tra i quali ricordiamo il famoso “e bevilo bevilo bevilo” dedicato al buon Ciube, ripartiamo alla volta di Prato tra gli applausi dei presenti, ricambiando con il suono dei nostri clacson e delle sgassate di motore, felici di aver passato ancora una volta un weekend all’insegna dell’amicizia, e ripromettendoci di ritornare fra un anno esatto a festeggiare con i nostri fratelli modenesi!!
Potete vedere le foto delle giornate ma forse non siamo riusciti a rendere con la macchina fotografica il clima di divertimento che abbiamo vissuto. In conclusione, il VC Modena ha ancora una volta dato prova di una ospitalita’ generosita’ e capacita’ di accoglienza straordinarie, in tutto quello che fanno si vede che la prima e piu’ grande loro motivazione e’ la voglia di divertirsi e vivere l’amicizia con altri vespisti. Non si puo’ che rimanere colpiti e ringraziarli ancora e dare un arrivederci alla prossima festa-raduno.